Appello al Governo italiano sul Futuro dell’Europa

Il Movimento europeo in Italia, sulla base degli orientamenti espressi nella Piattaforma italiana sul futuro dell’Europa, chiede che il Governo presieduto dal Prof. Mario Draghi: 1. Sostenga l’avvio urgente di una nuova fase di riforma dell’Unione europea. 2. A questo fine solleciti una rapida apertura della Conferenza sul futuro dell’Europa che si concluda entro la primavera del 2023 presentando un rapporto preliminare durante la presidenza francese del Consiglio nel primo semestre del 2022. 3. Sostenga la necessità che essa sia un luogo di dibattito, di dialogo e di proposta senza la pretesa di sostituirsi alle istituzioni dell’Unione europea nell’esercizio dei poteri che ad esse spettano per le decisioni che dovranno essere adottate sulla base del programma legislativo 2021-2024 presentato dalla Commissione europea e sostenuto da un’ampia maggioranza del Parlamento europeo. 4. In questo spirito affermi l’esigenza che la Conferenza – escludendo dal suo mandato l’esame della “Agenda strategica” adottata dal Consiglio europeo nel giugno 2019 – affronti alcune priorità e segnatamente: (A)una riforma del bilancio europeo nel segno dell’attribuzione all’Unione europea di una capacità fiscale autonoma e indipendente dai bilanci nazionali, nonché di una corresponsabilità del Parlamento europeo nella creazione di nuove risorse proprie dell’Unione, (B) il completamento dell’Unione economica e monetaria con la realizzazione delle quattro unioni: economica, finanziaria, fiscale e democratica, (C) una riforma dell’intero impianto della distribuzione delle competenze fra Unione europea e Stati membri – rafforzando la dimensione europea per passare dalla cooperazione intergovernativa ad una sovranità condivisa ivi compreso un ripensamento del funzionamento del principio di sussidiarietà e di proporzionalità – con particolare riferimento alla politica sociale, agli obiettivi dello sviluppo sostenibile, all’energia e alla società digitale, alla politica sanitaria, all’educazione e alla ricerca, alla dimensione interculturale, allo sviluppo tecnologico e alla politica industriale, alla cooperazione con i paesi in via di sviluppo, alla gestion

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