Euroclic Volume 5: Antologia del federalismo europeo

 

Indice

Volume 5 : Pensieri d'autore

 

Europa: pensieri d'autore

La raccolta di ‘pensieri d’autore’ sull’Europa e per l’Europa unita vuole essere un modo, tra tanti possibili, di riflettere sul ‘perché’ e ‘come’ fare dell’Europa una unione di popoli e dei suoi cittadini.

Ripercorrere questi pensieri significa incontrare volti e parole di personaggi, noti e meno noti, alcuni lontani nel tempo, altri contemporanei, tutti uniti tra loro dal filo di una speranza e, a volte, di una preoccupazione comune: che l’‘unione europea’ non resti solo una aspirazione ideale, ma possa concretizzarsi, prima o poi, in una realtà utile per sé e il mondo intero.

 

 

Immanuel Kant (Königsberg 1724 - 1804), filosofo tedesco .

Tra le sue opere più celebri, la Critica della ragion pura, la Critica della ragion pratica e la Critica del giudizio. Nel 1795 scrive Per la pace perpetua, un progetto presentato come un trattato sull’abolizione della guerra.

 

“allora deve darsi una confederazione di specie particolare, che può chiamarsi confederazione pacifica (foedus pacificum); che sarebbe distinta dal trattato di pace (pactum pacis) per il fatto che questo cerca di dar fine ad una guerra, quella invece a tutte le guerre. L’attuabilità […] di questa idea del federalismo, che deve gradualmente estendersi a tutti gli Stati, e così conduce alla pace perpetua…”

 

 

Victor Hugo (Besançon, 26 febbraio 1802 - Parigi, 22 maggio 1885). Scrittore e intellettuale
francese di grande prestigio, autore di scritti celebri, nel 1849 presiede a Parigi il Congresso internazionale per la pace.

Tra le sue opere più celebri, la Critica della ragion pura, la Critica della ragion pratica e la Critica del giudizio. Nel 1795 scrive Per la pace perpetua, un progetto presentato come un trattato sull’abolizione della guerra.

 

La guerra tra europei è una guerra civile

 

 

Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 - Caprera, 2 giugno 1882).

Personaggio tra le figure centrali del Risorgimento italiano. Come Victor Hugo, fu animatore del Congresso per la pace che si tenne a Ginevra nel 1867, del quale fu nominato presidente onorario.

 

Ecco lo scopo che dobbiamo raggiungere; non più barriere, non più frontiere

 

 

Carlo Cattaneo (Milano, 15 giungo 1801 - Lugano, 6 febbraio 1869), patriota, intellettuale, politico federalista e scrittore.

Leader delle Cinque giornate di Milano, elaborò un programma federalista per l’Italia, improntato sul modello svizzero. 

 

““Avremo la pace vera, quando avremo gli Stati Uniti d'Europa””

 

 

Aristide Briand (Nantes, 28 marzo 1862 - Parigi, 7 marzo 1932). Politico e diplomatico francese, ricordato per il suo impegno a favore della pacificazione continentale, fu il primo ad utilizzare il termine “Unione europea” in un documento ufficiale presentato all’Assemblea della Società delle Nazioni nel 1930.

“The principle that European political cooperation should be directed towards the following essential object: a federation based on the idea of union and not of unity - that is to say, a federation elastic enough to respect the independence and national sovereignty of each State while guaranteeing to all the benefits of collective solidarity in the settlement of the political questions affecting the destiny of the European commonwealth or that of one of its members”

 

 

Luigi Einaudi (Carrù, 24 marzo 1874 - Roma, 30 ottobre 1961). Politico, economista e intellettuale italiano di grandissima caratura, secondo Presidente della Repubblica Italiana. Le sue idee europeiste, in particolare la critica alla Società delle Nazioni, furono tra i capisaldi teorici che ispirarono i federalisti di Ventotene.

“Non basta predicare gli Stati Uniti di Europa ed indire congressi di parlamentari. Quel che importa è che i parlamentari di questi minuscoli Stati i quali compongono la divisa Europa rinuncino ad una parte della loro sovranità a pro di un parlamento nel quale siano rappresentati, in una camera elettiva, direttamente i popoli europei nella loro unità, senza distinzione fra Stato e Stato e in proporzione al numero degli abitanti, e nella camera degli Stati siano rappresentati, a parità di numero, i singoli Stati […] Utopia la nascita di un’Europa aperta a tutti i popoli decisi ad informare la propria condotta all’ideale della libertà? Forse è Utopia. Ma ormai la scelta è soltanto fra l’Utopia e la morte, fra l’Utopia e la legge della giungla”

 

 

Lord Lothian (pseudonimo di Philip Henri Kerr: Londra, 18 aprile 1882 Londra - Washington, 12 dicembre 1940).

Intellettuale e politico britannico, lavorò a lungo come ambasciatore negli Stati Uniti, al fianco di Roosevelt.

“There is only one way of ending war and of establishing peace, in the political sense of the word, and that is by introducing into the international sphere the principle of the state, that is, by creating a federation of nations with a government which can wield the taxing, executive, legislative, and judicial power, and command the exclusive allegiance of the individual in the super-national sphere. Until that is accomplished the system of state sovereignty will continue to operate against the forces of reason and goodwill and to force us back towards the old armed and competitive alliance system which is the inevitable outcome of anarchy, and which will in future tend to embrace, not Europe alone, but the whole of the world”

 

 

Barbara Frances Wootton (Cambridge, 14 aprile 1897 - 11 luglio 1988).

Intellettuale britannica di grande spessore nel campo delle scienze sociali ed economiche. Fu la prima donna a occupare un posto nella House of Lords. Membro, insieme a Lionel Robbins e a Lord Lothian, della Federal Union.

 

“The unity of Europe did not come about, and will not maintain itself, merely because it has economic advantages. It will be maintained so long, and only so long, as an established political government is in a position both to give expression to the need for that unity, and to support it with the force of law;”

 

 

Lionel Charles Robbins (Sipson, 22 novembre 1898 - Londra, 15 maggio 1984).

Economista britannico, membro della Federal Union, i suoi saggi furono alla base delle riflessioni dei federalisti di Ventotene. Tra le sue opere principali, Essay on the Nature and Significance of Economic Science, 1932e The Economic Causes of War, 1939.

“Deve esserci un’impalcatura internazionale di leggi e di ordine […] che impedisca l’emergere di quelle politiche che sono in prosieguo di tempo responsabili di conflitti. Non occorre uno Stato mondiale unitario […] Ma ci occorre un’organizzazione federale; non una semplice confederazione di Stati sovrani […] bensì una genuina federazione che tolga agli Stati di cui è composta quei poteri che generano conflitti. [Se] è del tutto utopistico sperare nella formazione ai nostri giorni di una federazione di dimensioni mondiali […] non è utopistico sperare nella costruzione di federazioni più limitate, in una fusione di sovranità indipendenti in territori in cui esiste la coscienza di una comune civiltà ed un bisogno di maggiore unità”

 

 

Ludwig Dehio (Königsberg, 25 agosto 1888 - Marburgo, 24 novembre 1963).

Storico dell’età moderna e professore onorario a Marburgo, tra i suoi lavori più celebri, soprattutto per gli studi europei, Equilibrio ed egemonia e La Germania e la politica mondiale del XX secolo.

“A che punto siamo, ci si chiede, col problema dell’unità dell’Europa, con la tendenza a trasformare il concetto geografico di Europa in un organico essere vivente? Naturalmente nessuno vorrà mettere in dubbio che, grazie all’impronta comune dell’eredità classica e cristiana, la cultura dei nostri popoli presenti una certa unitarietà. Ma a questa unità culturale corrisponde un’analoga unità politica? In un certo senso sì; ma si tratta di un’unità negativa. Poiché in verità gli Stati liberi, sovrani e concorrenti del sistema europeo sono sempre stati concordi in un solo punto: quello di evitare l’unificazione dell’Occidente sotto l’egemonia di uno di loro e di perdere così la propria sovranità”

 

 

Altiero Spinelli (Roma, 31 agosto 1907 -  23 maggio 1986). Intellettuale e politico italiano, antifascista e condannato al confino sull’isola di Ventotene, fu tra gli autori del Manifesto per un’Europa libera e unita. Tra i Padri dell’Europa, ricoprì il ruolo di Commissario europeo e fu successivamente eletto eurodeputato. In quella veste, presentò il Progetto di Trattato sull’Unione europea passato poi alla storia come Progetto di Trattato Spinelli.

“Evidentemente non basta che un ordinamento [quello federale] abbia meriti intrinseci. Perché venga realizzato, occorre vedere se intorno ad esso, a suo sostegno permanente, ci sia da attendersi che si schierino… imponenti forze vitali, non destinate a dissolversi rapidamente; tali che, per farsi valere, sentano di aver bisogno di quell’ordinamento e siano perciò disposte ad agire per mantenerlo in vigore. Sarebbe inutile costruire un edificio che nessuno fosse poi interessato a conservare, anche se, per qualche favorevole congiuntura, si trovassero forze sufficienti per costruirlo”

 

 

Eugenio Colorni (Milano, 22 aprile 1909 - Roma, 30 maggio 1944).

Politico e intellettuale, antifascista e uomo della Resistenza, partecipò a Ventotene all’elaborazione del Manifesto per un’Europa libera e unita, di cui curò la pubblicazione nel gennaio del 1944.

“Tutti i problemi, da quello delle libertà costituzionali a quello della lotta di classe, da quello della pianificazione a quello della lotta di classe, da quello della pianificazione a quello della presa del potere e dell'uso di esso, ricevono una nuova luce se vengono posti partendo dalla premessa che la prima mèta da raggiungere è quella di un ordinamento unitario nel campo internazionale […] l'ideale di una federazione europea, preludio di una federazione mondiale, mentre poteva apparire lontana utopia ancora qualche anno fa, si presenta oggi, alla fine di questa guerra, come una mèta raggiungibile e quasi a portata di mano […] Non ci nascondiamo le difficoltà della cosa, e la potenza delle forze che opereranno nel senso contrario; ma è la prima volta, crediamo, che questo problema si pone sul tappeto della lotta politica, non come un lontano ideale, ma come una impellente, tragica necessità ”

 

 

Jean Monnet (Cognac 1888 - Montfort-l'Amaury, Parigi, 1979).

Uomo d’affari, consigliere politico e intellettuale, operò al fianco di Roosevelt durante la seconda guerra mondiale. Annoverato tra i Padri dell’Europa, fu ispiratore della Dichiarazione Schuman, e primo presidente dell’Alta Autorità della Ceca.

 

Nous ne coalisons pas des Etats, nous unissons des hommes

 

 

 

Winston Churchill (Woodstock, 30 novembre 1874 - Londra, 24 gennaio 1965), statista, storico e giornalista britannico. Forse il più noto Primo ministro inglese, chiamato a guidare il proprio paese nella strenua resistenza alla Germania durante la seconda guerra mondiale. Fu animatore e presidente del Congresso dell’Aja, nel 1948.

“I am now going to say something that will astonish you. The first step in the re-creation of the European Family must be a partnership between France and Germany […] There can be no revival of Europe without a spiritually great France and a spiritually great Germany. The structure of the United States of Europe, if well and truly built, will be such as to make the material strength of a single state less important. Small nations will count as much as large ones and gain their honour by their contribution to the common cause […] we must re-create the European Family [and] the first practical step would be to form a Council of Europe. If at first all the States of Europe are not willing or able to join the Union, we must nevertheless proceed to assemble and combine those who will and those who can”

 

 

Robert Schuman (Lussemburgo 1886 - Sey-Chazelles, Metz, 1963), politico francese, fervente cattolico ed europeista. Pronunciò la celebre “Dichiarazione” del 9 maggio 1950, che diede di fatto avvio al processo di integrazione europea e che portò alla nascita della prima Comunità europea, la Ceca.

 

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano ”

 

 

Konrad Adenauer (Colonia, 5 gennaio 1876 – Bad Honnef 19 aprile 1967) fu politico e statista tedesco, nonché Cancelliere della Repubblica federale tedesca dal 1949 al 1963. È considerato uno tra Padri dell’Europa e fu, di fatto, l’artefice della partecipazione tedesca, in qualità di paese fondatore, al processo di integrazione europea.

“La Communauté européenne poursuit des fins exclusivement pacifiques. Elle n’est dirigée contre personne. Elle est ouverte à la coopération de tout Etat qui en manifestera le désir. Tous les États européens sont libres d’y adhérer. Au cas où un État ne se sentirait pas en mesure d’y adhérer entièrement, nous avons prévu la possibilité de réaliser avec lui une coopération étroite selon une formule différente, notamment par la création d’une zone de libre échange. Nous entendons coopérer avec tous les États du monde, afin d’assurer et de promouvoir le libre échange des marchandises à l’intérieur de la Communauté, conformément à la tradition qui est celle de nos États. Notre but est de collaborer avec tous en vue de promouvoir le progrès dans la paix”

 

 

Alcide De Gasperi (Pieve Tesino, 3 aprile 1881 - Borgo Valsugana, 19 agosto 1954), politico italiano e annoverato tra i Padri dell’Europa, accanto ad Altiero Spinelli. Fu presidente del Consiglio dal 1945 al 1953. Si fece promotore, nel 1952, su impulso dello stesso Spinelli, del progetto per una Comunità politica europea (Cpe), discusso nell’ambito del Trattato Ced.

 

“Si nous ne bâtirons que des administrations communes, sans qu’il y ait une volonté politique supérieure, mue par un organisme central dans lequel les volontés nationales se rencontrent, se précisent et se réchauffent dans une synthèse supérieure, nous risquons que cette activité européenne, comparée aux vitalités nationales particulières, paraisse sans chaleur, sans vie idéale ”

 

 

Hendrik Brugmans (Amsterdam, 13 dicembre 1906 - Bruges, 12 marzo 1997). Politico olandese, leader del Movimento europeo e co-fondatore dell’Unione europea dei federalisti. Fu il primo rettore del Collegio d’Europa di Bruges.

“Je sais bien que le fédéralisme n’est pas seulement une méthode pour battre en brèche la souveraineté nationale. Il veut être une doctrine complète, née précisément de la philosophie personnaliste et essayant de réaliser concrètement une certaine conception de l’homme et de la société. J’en suis parfaitement conscient. Je sais que la Fédération européenne ne résout pas tous les problèmes. J’affirme même qu’elle commencera à en poser de nouveaux et d’énormes. D’accord qu’il faut y réfléchir dès maintenant pour ne pas être pris au dépourvu. Mais dans l’Europe actuelle, amputée, déchirée par le nationalisme, toutes ces réflexions resteront théoriques et, tout au plus, préparatoires. Bref, pourquoi je suis fédéraliste européen? Pour pouvoir enfin faire une politique de la personne ensuite ”

 

 

Mario Albertini (Pavia 23 febbraio 1919 – ivi, 20 gennaio 1997), filosofo, politico e docente italiano. Fervente teorico e militante federalista, ha presieduto il Movimento federalista europeo e l’Unione dei federalisti europei

 

“… pensare l’integrazione europea come processo di creazione di uno Stato [sul pesupposto che] l’unificazione europea varcherà la soglia della irreversibilità (spesso data per raggiunta) solo con l’acquisizione della statualità [Per questo occorre] tenere sotto osservazione il «grado costituente», per così dire, del processo di integrazione […] tanto più se si conclude che questo «grado costituente» è ormai avanzato, tanto avanzato da rendere possibili i primi passi sulla via dello Stato europeo ”

 

 

Alexandre Marc (1904-2000). Scrittore e filosofo francese, passato alla storia per la sua concezione del “federalismo integrale”, basato sull’idea che fosse la società civile, e non il mondo politico, a promuovere la nascita dell’unità europea.

 

“Afin de mobiliser l'Europe, il faut que l'idéal fédéraliste, loin d'être abandonné aux tractations gouvernementales ou aux délibérations parlementaires, devienne une idée-force enracinée dans les profondeurs des réalités et des aspirations populaires. Aspirations et réalités qui s'ordonnent grosso modo suivant les trois axes: économique, politique et social, ces termes étant pris dans leur acception la plus large. Fidèle à la notion fédéraliste et, au sens pur du terme, « démocratique » […] le projet de mobilisation européenne considère que l'effort de réorganisation […] doit être orienté, sous peine d'échec, de bas en haut. Autrement dit, il doit prendre appui sur les «cellules» constitutives de l'organisme social et, en suivant les trois axes mentionnés, traverser tous les organes où ces «cellules» se coordonnent, pour ne déboucher sur le plan supranational que fécondé, enrichi et modelé par l'ensemble des forces vives de notre continent ”

 

 

John Pinder (1924-2015),  ricordato come uno dei maggiori federalisti britannici, è autore di diversi studi sull’unità europea;  eletto Presidente del Movimento federalista europeo e stato nominato professore onorario al Collegio d’Europa di Bruges.

 

“Europeans need an effective Union with a democratic structure, which must be established in a way that can secure the consent of the citizens […] Only thus can Europeans provide for the security, prosperity and environment that they should have in the intensely interdependent Europe of the twenty-first century ”

 

 

Jurgen Habermas (Düsseldorf, 18 giugno 1929), è un filosofo, storico e sociologo tedesco. È noto come filosofo della triade “morale, politica, diritto” ed è un forte sostenitore sia della concezione kantiana degli ordinamenti sovranazionali, sia del modello di vita europeo.

 

“At European level, democratic institutions enter into a new constellation. One element involved in this is solidarity: once a constitutional community extends beyond the boundaries of a single state, solidarity among citizens who are willing to support each other should expand to keep pace with it ”

 

 

Jacques Lucien Jean Delors (Parigi, 20 luglio 1925). Politico ed economista francese, noto per il suo fervore europeista. Nel 1985 fu eletto Presidente della Commissione europea e fu l’ispiratore dell’Atto unico europeo, ratificato nel 1987.

 

“Federalism is a guideline, not a pornographic word, you can speak it out loud”